Il site diversity change
Il 6 giugno 2019, attraverso l’account Twitter Search Liaison di Danny Sullivan, Google ha dichiarato il rilascio di un update del suo motore sui risultati di ricerca, denominato Site Diversity Change in quanto riferito alla varietà dei domini in SERP .
Have you ever done a search and gotten many listings all from the same site in the top results? We’ve heard your feedback about this and wanting more variety. A new change now launching in Google Search is designed to provide more site diversity in our results….
— Google SearchLiaison (@searchliaison) 6 giugno 2019
Di cosa si tratta nello specifico?
Il Site Diversity Change desidera diversificare i risultati in SERP, proponendo una varietà maggiore di domini rispetto a quelli presenti fino ad oggi. Questo aggiornamento prevede che le SERP mostrino al massimo due risultati per sito Web. In passato capitava spesso, infatti, che facendo alcune ricerche su Google alcune SERP fossero monopolizzate dai maggiori siti Web del mercato. L’esempio classico è quello della ricerca “vibratore anale” che ha restituito da sempre, tra i primi risultati, decine di risultati dello stesso sito Web, ovvero Amazon. Dopo pochi giorni dal rilascio, sul gruppo Facebook Fatti di SEO, qualcuno si lamentava dell’inefficacia dell’update:
A distanza di un mese dal Site Diversity Change sarà effettivamente cambiato qualcosa?
Abbiamo cercato di rispondere mediante una ricerca di approfondimento, grazie anche al confronto con Ilario Gobbi, collega e seo specialist, sullo stato dell’arte del mercato italiano in alcuni settori specifici:
- smartphone
- hotel
- ricette
- vini
- musicale
Per l’occasione abbiamo realizzato uno script in python in grado di realizzare delle ricerche su Google e di raccogliere i risultati della prima pagina mediante scraping. L’utilizzo di una serie di proxy dedicati italiani, la configurazione della ricerca per l’italia in lingua italiana, e la simulazione di un browser in lingua italiana ha permesso una perfetta localizzazione del nostro “crawler”.
Per evitare ban o recaptcha da parte di Google abbiamo settato un intervallo abbastanza ampio tra le ricerche (un tempo random variabile tra i 30 e i 45 secondi). Non abbiamo riscontrato alcun problema, tutto è andato liscio.
NB: la seguente ricerca non ha la pretesa di essere una ricerca scientifica e statistica (sebbene si riportino delle percentuali), l’ampiezza del campo semantico e la quantità di keyword presenti nel mercato, in aggiunta alle difficoltà tecniche e linguistiche, ci hanno impedito di procedere più “seriamente”. Ad ogni modo siamo sicuri che questo approfondimento possa offrire una panoramica dell’attuale situazione e offrire spunti di lavoro interessanti.
La scelta delle keyword
La scelta delle keyword è stata ponderata accuratamente selezionando, tra quelle di volume più alto (dati di seozoom), gruppi di keyword divise per:
- keyword generiche (es. smartphone)
- keyword brand (e modelli) (es. smartphone huawei)
- keyword transazionali generiche (es. offerta smartphone)
- keyword transazionali (es. offerta smartphone huawei p30)
In questo modo abbiamo potuto indagare le possibili differenze in base all’intento di ricerca. Per esempio, a rigor di logica, cercare una keyword brand dovrebbe restituire più risultati del sito brand. Quale sarà la realtà?
Risultati settore smartphone
Partiamo con il primo settore preso in analisi, quello del mondo degli smartphone.
Keyword generiche (es. “smartphone”, “telefonini”, “cellulari”, ecc…)
- Il 71% delle SERP ha un dominio ripetuto due volte
Nessuna SERP presenta più di due ripetizioni dello stesso dominio
Keyword brand (es. “smartphone huawei”, “smartphone samsung”, ecc…)
- Il 79% delle SERP contiene un dominio ripetuto per 2 o più volte
- Il 12,5% delle SERP contiene un dominio ripetuto 3 o più volte
- L’8 % delle SERP contiene un dominio ripetuto 4 o più volte
- Il 4% delle SERP contieneun dominio ripetuto 5 volte
I domini che vengono ripetuti più volte nei risultati per ricerca (3 o più volte) appartengono alle case madri costruttrici (es. samsung, lg ecc…).
La maggioranza dei risultati doppi fanno riferimento, invece, quasi esclusivamente a siti di vendita e comparatori prezzi (amazon, unieuro, trovaprezzi). Amazon, per esempio, si comporta molto bene su keyword ambivalenti. Un esempio è quello in figura: la keyword “lg cellulari” potrebbe riferirsi sia ai telefoni sia agli accessori e Google restituisce entrambe le pagine dedicate:
Keyword transazionali generiche (es. “offerte smartphone”, “smartphone in offerta”, ecc…)
- Il 50% delle SERP contiene almeno uno stesso dominio per 2 volte
- Non sono presenti risultati con più di 2 domini per SERP
Keyword brand (modelli, es. “)
Nella ricerca dei modelli i risultati si allineano con quelli Brand
- L’84% dei risultati ha almeno un dominio ripetuto 2 o più volte
- Il 16% dei risultati ha almeno un dominio ripetuto 3 o più volte
Soltanto nel caso di un modello specifico, al momento della ricerca, (“Apple iPhone XR”) il dominio apple.com era ripetuto per ben 6 volte. Oggi, a distanza di circa una settimana dal test, le ripetizioni in home per apple risultano soltanto 2.
Keyword transazionali specifiche (es. “offerta xiaomi redmi note 7”, “prezzo samsung galaxy s10e”)
- L’82% dei risultati ha almeno un dominio ripetuto 2 o più volte
- Il 7% dei risultati ha almeno un dominio ripetuto 3 o più volte
La forte presenza dei siti di vendita online e comparatori prezzi viene seguita da quella dei siti di informazione specializzati, sui quali si trovano spesso motori interni di comparazione prezzi e sistemi di affiliazione. In quest’ultimo caso in particolare la ripetizione del dominio, normalmente, è dovuta alla presenza di una pagina di comparazione prezzi e ad una pagina/post di news (offerte, prezzo di lancio di particolari modelli ecc…). Su alcuni siti è posizionata sia la informativa, sia quella dell’e-commerce (vedi apple). Infine sui portali di vendita come Amazon, le pagine posizionate sono quelle relative ad una variazione specifica del modello (probabilmente quello più gettonato e che le persone stanno cercando senza specificarlo) e quelle generali (dove vengono elencati tutte le variazioni di un modello es. 32gb, 64gb).
Risultati settore hotel
In questo settore ci siamo limitati alla ricerca di alberghi e hotel in grandi città italiane e luoghi di villeggiatura (es. “hotel a capri sul mare”, “alberghi a firenze”). Siamo stati attenti a non utilizzare keyword ambigue (vedi il caso “hotel roma a firenze”).
- In questo caso specifico il 63% delle ricerche ha mostrato almeno un dominio ripetuto 2 o più volte
- Nessun risultato con domini ripetuti 3 o più volte
Da evidenziare come, nel settore turistico e delle OTA, i domini con risultati doppi siano molto superiori a quelli presenti in altre SERP. Siti come Booking, Tripadvisor, Expedia hanno quasi sempre restituito un risultato doppio per varianti di keyword minime (es. tripadvisor per “hotel a capri sul mare” appare per due pagine molto simili: “Capri: I migliori 5 hotel con spiaggia privata (con prezzi)” e “I migliori hotel sul mare a Capri nel 2019 (con prezzi)”.
Risultati settore ricette
E in campo culinario, per key informative, cosa sta succedendo? Abbiamo scelto alcuni piatti famosi e li abbiamo ricercati (omettendo o indicando la parola chiave “ricetta”). La distribuzione dei risultati ha visto:
- Il 71% dei risultati con almeno un dominio ripetuto 2 o più volte
- Il 5% dei risultati con almeno un dominio ripetuto 3 o più volte, statistica rappresentata unicamente da Youtube
Anche in questo caso, per una singola keyword, si sono posizionate pagine simili di uno stesso dominio. Vediamo per esempio come la keyword “pasta all’amatriciana ricetta” restituisca tra i risultati “Bucatini all’Amatriciana: la ricetta originale | Cookaround” e “Spaghetti alla Amatriciana: Ricetta Tipica Lazio | Cookaround”, riuscendo ad intercettare due intent diversi, ma riuniti sotto la stessa keyword “pasta”. (*)Youtube, per keyword generiche (come “tortino di patate”), ottiene molti risultati, in alcuni casi superiori a 4.
Risultati settore vinicolo
Nel campo vinicolo abbiamo selezionato una 50ina di parole chiave transazionali di vini famosi. La ricerca ha mostrato:
Il 57% dei risultati con almeno un dominio ripetuto 2 o più volte
Il 3% dei risultati con almeno un dominio ripetuto 3 o più volte
Risultati settore musicale
16 Mayo vs 7 junio. Domain Diversity Update.
Google: Ya si eso me la aplico a mí otro día. pic.twitter.com/kMNSnYZYyC— Sergio Redondo (@sergio_redondo) 7 giugno 2019
Il tweet di Sergio Redondo ci ha fatto scattare un campanello d’allarme. Egli mostra l’applicazione dell’update in campo musicale e gli effetti generati nel periodo che va dal 16 maggio al 7 giugno. L’impatto, seppur lieve, è stato totalmente a favore dello stradominio di Youtube(*), che ha conquistato quasi tutte le posizioni della SERP.
Noi abbiamo provato a inserire alcune keyword simili (es. “canzoni musica elettronica”) e i risultati hanno indicato una situazione diversa:
- Solo il 30% dei risultati ha un dominio ripetuto 2 o più volte
- Non sono presenti risultati con domini ripetuti 3 o più volte.
(*Youtube): Recenti modifiche in SERP stanno eliminando progressivamente i risultati di Youtube dalla SERP tradizionale inserendoli in un carosello nella parte alta della pagina. Poiché attualmente la forma dei risultati può variare da utente ad utente e da settore a settore, diventa molto complicato elaborare un’ipotesi a riguardo. La tendenza sembra comunque confermata dai numerosi feedback ricevuti: Youtube avrà un posto di primo piano tra i risultati, nel suo spazio dedicato.
Risultati, spunti e riflessioni
A distanza di un mese dal rilascio dell’update site diversity change qualcosa sulle SERP si è mosso: l‘aggiornamento ha mantenuto la promessa. La nostra ricerca, che ha impiegato più di 1000 keyword diverse, ha evidenziato una grandissima presenza di domini doppi (più del 70% delle keyword avevano domini ripetuti almeno 2 volte) ma pochissime eccezioni di domini tripli o con più risultati. La presenza di domini tripli risulta quasi unicamente per keyword brand, dove sembra più tollerata e sensata la “violazione” delle regole dettate dal site diversity change.
Non abbiamo assistito a veri e propri monopoli di presenza, ad eccezione di Youtube(*) per alcune keyword generiche e di Apple per alcune keyword brand. Sarebbe interessante ripetere questa ricerca nei mesi venturi, approfondire più keyword appartenenti a settori diversi, oppure includendo casi specifici come ricerche geolocalizzate (es. offerte di lavoro internazionali potrebbero essere mostrate in diversi sottodomini geolocalizzati, per esempio nel sottodominio italiano, americano e inglese dello stesso sito web) e specifiche.
Speriamo vivamente che questo articolo possa esserti stato utile. Se hai proposte, idee o commenti rimaniamo a tua disposizione.