Secondo Neil Patel, circa 1 miliardo di persone utilizza Google Immagini ogni giorno. Le statistiche di ricerca di Google mostrano che il 10,1% del traffico di Google è diretto verso images.google.com. Gli utenti cercano un’immagine e ci cliccano circa 1 miliardo di volte al giorno, ovvero circa 11.500 volte ogni secondo. Finora, questa parte fondamentale della ricerca di Google ha indicizzato circa 10 miliardi di immagini. Fino a pochi anni fa le immagini mostrate in serp, corrispondevano, secondo searchengineland, a circa il 32,4% dei risultati delle query su motore. Questo dato è impressionate e dimostra quanto le immagini abbiano acquistato, nel corso degli anni, un valore sempre più importante e determinante.
Gary Illyes di Google ha ribadito in più interventi che la ricerca di immagini e video di Google viene spesso trascurata dagli esperti SEO, nonostante il suo enorme potenziale. Ottimizzare le immagini e i video per i motori di ricerca può offrire grandi opportunità per aumentare la visibilità e il traffico di un sito web.
Come vengono mostrate in SERP le immagini da Google?
Perché sono importanti le immagini
A prescindere dalla massiccia presenza nei risultati delle immagini, approfondiamo il motivo per cui le immagini rappresentano un elemento cruciale per il successo di un sito web.
Le immagini infatti migliorano l’esperienza utente, aumentano l’accessibilità, offrono opportunità di traffico aggiuntivo e visibilità, e rafforzano la credibilità del contenuto, tutti fattori che contribuiscono al miglioramento del posizionamento nei motori di ricerca.
E per Google, questi segnali sono il riflesso di un contenuto di qualità, coinvolgente e pertinente, che va premiato con un migliore posizionamento sui motori di ricerca. Quando un sito web utilizza e ottimizza le immagini in modo efficace, si inviano diversi segnali positivi a Google, indicando che il contenuto offerto è prezioso e merita di essere visto da un pubblico più ampio.
Il posizionamento delle immagini sui motori di ricerca
In questo articolo, a seguito di una ricerca dettagliata sull’argomento, cercherò quindi di approfondire i fattori che determinano il posizionamento di un’immagine e di conseguenza le best practice da attuare per ottimizzare lato SEO le immagini.
Quali sono i fattori principali per il buon posizionamento di una risorsa?
Esperienza utente
Un’immagine deve essere utile ai nostri visitatori. Se l’immagine è chiara, identificativa e riesce a valorizzare il messaggio della pagina Web allora soddisfa il primo requisito fondamentale per un buon posizionamento. In caso contrario sarà impossibile posizionare correttamente una foto.
Consigli: l’immagine deve essere presente above the fold, di buona dimensione e immediatamente comprensibile.
Nome del file
Il nome del file è tra i primi elementi che il crawler legge, all’interno del codice html, della nostra immagine. Un nome del file leggibile aiuta lo spider a comprendere di cosa si tratti: la lunghezza ideale sarà orientativamente tra le 4 e le 6 parole. Più parole andrò a inserire nel nome dell’immagine e maggiore sarà la probabilità di conquistare un buon posizionamento per una parola chiave di coda lunga.
Esempi: l’immagine DSC30022.jpg dell’agriturismo peretti potrebbe essere ottimizzata con agriturismo-peretti-giardino.jpg e in maniera più spinta con agriturismo-peretti-orbetello-giardino.jpg.
Consigli: la lingua del nome del file sarà riferita al tipo di mercato sul quale mi voglio posizionare, non eccedere con la lunghezza del nome del file, potrebbe essere controproducente e ai limiti della sovraottimizzazione e dello spam.
Alt Text (+ Image Title)
Il testo alternativo è da un punto di vista del codice html un tag (alt=”valore tag”) che appare agli utenti in caso di mancata visualizzazione dell’immagine o nei dispositivi di lettura per i non vedenti per la decifrazione delle pagine web. Ciò significa che l’alt text ha un grande valore per la user experience e di conseguenza per i motori di ricerca. Avere un alt text che descrive correttamente un’immagine è di grande utilità anche per Google, Yahoo, Yandex e gli altri motori di ricerca per capirla meglio. Il title invece, secondo molti seo ininfluente, è molto utile a livello di usabilità nel momento in cui l’utente passa il mouse sopra l’immagine. Esso fornisce infatti delle informazioni in più che orientano la navigazione dell’utente.
Esempi: l’immagine delle scarpe adidas potrà avere un alt text di questo tipo – scarpe adidas running sport bianche viste dall’alto –
Consigli: il testo alternativo deve essere descrittivo, di una lunghezza compresa fra i 70 e i 100 caratteri. Esso dovrebbe parlare a chi non può leggere spiegando di che tipo di immagine si tratta in maniera semplice ma completa.
Contesto in cui l’immagine viene inserita
Se l’immagine viene inserita in un articolo concettualmente vicino a quello espresso visivamente Google valorizzerà le due entità in maniera biunivoca, ponendole in stretta relazione. Inserire l’immagine di una scarpa all’interno di una scheda prodotto o in un articolo che parla di calzature sarà naturale e di valore.
Il Caption
Sempre parlando di “contesto” dell’immagine, risulta particolarmente interessante l’uso del caption, che produrrebbe risultati ancor più tangibili dal punto di vista SEO. Nel caption si può esprimere ciò che abbiamo riportato nell’anchor text in maniera più estesa.
Esempio: vedere il caption usato a inizio articolo
Consigli: utilizzare la descrizione del caption in maniera naturale
Dimensione immagine
Alcuni recenti studi hanno evidenziato una correlazione fra dimensioni dell’immagine, intese come altezza e larghezza, e posizionamento. Le dimensioni ideali per il posizionamento seo sarebbero comprese fra 350px e 1200px. Personalmente ho riscontrato un buon posizionamento anche di immagini originali, di qualità e peso superiore a quelle di una foto di 1200px. Effettuare dei test sarebbe quanto più indicato al fine di verificare questa ipotesi condivisa fra seo di tutto il mondo.
WordPress consente nativamente il settaggio delle dimensioni delle immagini nella generazione delle miniature e di utilizzare a piacimento la dimensione che si reputa più adatta alla pagina.
Peso immagine e Velocità di download dell’immagine
Le immagini possono essere compresse per ridurne il peso. Oltre al ridimensionamento è possibile utilizzare dei codec e dei formati più adatti al Web rispetto ad altri. Per immagini piccole e trasparenti consigliamo l’uso del .png, mentre per tutto il resto è opportuno sfruttare la buona compressione .jpg, divenuto oramai lo standard del Web. Esistono alcuni software desktop e online per procedere all’ottimizzazione delle immagini: oltre al classico Photoshop puoi provare l’eccezionale Kraken.io, i buonissimi Imagify (solo per cms) e Optimizilla con i quali ridurre con e senza perdita di compressione le immagini… riuscendo a risparmiare dal 30 all’80% del peso. Fornire un’immagine più leggera è sinonimo di prestazioni e di conseguenza di usabilità.
Cartella / livello URL in cui è stata inserita l’immagine
Un esperimento di alcuni anni fa sul forumgt mostrava che una risorsa posta nella URL principale veniva indicizzata meglio di quelle poste in cartelle profonde. Maggiore era la profondità e peggiore era il posizionamento dell’immagine. Si tratta di un esperimento del 2009 (al momento non riesco a recuperare la URL) e quindi anche questa tecnica va presa con le pinze, ma non va assolutamente sottovalutata.
Esempio: un’immagine presente nella cartella /img/ avrà una maggiore possibilità di indicizzazione di /img/subfolder/anothersubfolder/
Consigli: se possibile ridurre la profondità delle url, con WordPress non conviene utilizzare plugin ad hoc dato che a lungo termine creeranno solo problemi
Link all’immagine
Un altro fattore di posizionamento è quello dei link in entrata e condivisioni dell’immagine su altri siti. Più la ricorsa viene condivisa e linkata e migliori saranno le sue performance sulla SERP.
Xml ImageSitemap
Sottoporre a Google Webmaster tools una sitemap xml di tutte le immagini aiuterà il crawler a selezionarle, visitarle e indicizzarle. Qualora si voglia dedicare parte della crawl budget al crawling di queste risorse è assolutamente una pratica consigliata. Per WordPress SEO YOAST e ALL IN ONE SEO e altri plugin analoghi hanno questa funzione tra quelle principali.
Schema.org image tag
Schema.org aiuta, attraverso l’uso del tag img itemprop=“image” o img itemprop=“photo”, a definire un elemento itemscope itemtype=“x” in maniera definita e strutturata. Si creerà una relazione fra l’itemtype e l’immagine, un’associazione logica di cui Google beneficerà a livello di comprensione.
Exif Metadata
I metadata Exif sono le metainformazioni che la macchina fotografica inserisce nel file dell’immagine appena scattata come il tipo di macchina fotografica, la data di scatto, la grandezza e altre decine di parametri. Matt Cutts affermava nel lontano 2012 che queste informazioni potevano essere dei potenziali fattori di ranking in quanto utili per ricerche specifiche (es. immagini realizzate con determinate fotocamere) che consentirebbero alle persone di ottenere risposte su tali questioni. Tra i vantaggi introdotti dall’uso degli Exif data avremmo il posizionamento locale delle risorse, grazie al geotag, di cui si attesterebbe immediatamente la veridicità, o attraverso l’uso di software dedicato (http://www.colorpilot.com/exif.html ) ci si potrebbe spingere oltre, andando a modificare i tag “Image Description”, “keywords” and “subject” che in un futuro prossimo (se non già adesso,) potranno fare la differenza.
Un esperimento SEO sulle immagini
Ho realizzato un piccolissimo ma significativo esperimento SEO sulle immagini, in cui sta emergendo come immagini con “testo in sovraimpressione” si vadano a posizionare in maniera peggiore rispetto a quelle pulite (a parità di ottimizzazione).
Puoi consultare l’esperimento qua.