Un bambino in laboratorio indossa un casco stravagante, pronto per esperimenti creativi legati al SEO, con esplosioni e invenzioni divertenti.

In questo articolo, che aggiornerò quanto più frequentemente possibile, riporterò i più interessanti esperimenti SEO divisi per tematica. Gli esperimenti sono un modo per cercare di portare praticità ad un mondo quanto più teorico e nebuloso esista. Poiché i fattori SEO sono centinaia cercherò di selezionare esperimenti realizzati in condizioni in cui le variabili sono state trattate singolarmente e in un ambiente possibilmente neutro in cui è stata prestata particolare attenzione a:

  • isolare i fattori di analisi
  • corretta gestione dei gruppi di controllo

Ciò permetterà di concentrarsi, per quanto possibile, su singoli valori.

Categorie di esperimenti SEO

Linking interna

Esperimento sui link interni nofollow

In questo esperimento si indaga sull’effetto dei link interni nofollow. In una sito Web sono stati inseriti 4 link interni follow mentre nel secondo 2 link interni follow e 2 nofollow.

Il risultato è molto interessante: il rel nofollow applicato ai link interni, che normalmente suggerisce di non far seguire quel link allo spider, non è stato effettivamente seguito e la pagina non si è indicizzata. Il crawler, come testimoniano i log del server, non è passato per quel link.


Esperimento sul Click-Through-Rate in SERP

Rand Fishkin in questo articolo mostra, nei primi due esperimenti, la correlazione fra click throught rate e ranking. Con alcuni appelli su Twitter, Rand ha mobilitato la sua community di SEO a cliccare su un risultato della SERP tramite ricerca no-brand.

Il risultato in tutti i casi è stato sorprendente. L’aumento del CTR ha modificato nel giro di poche ore la SERP spostando in prima posizione il risultato cliccato.

Per un approfondimento consiglio la lettura dell’articolo segnalato a inizio paragrafo.


Aggiornamento title e CTR

Sempre riguardo al CTR è stato dimostrato in recente esperimento che cambiando la struttura del title nella seguente forma: “NUMERO + AGGETTIVO + KEYWORD” nel caso specifico “20+ Jaw-Dropping Guerrilla Marketing Examples.” ha migliorato il CTR da 1 a 4, salendo di tre posizioni in prima pagina.

 


Immagini e immagini con testo

Ho realizzato due scatti di una pianta di origano in cui ho posizionato un testo sulla prima e nessun testo sulla seconda. Ad entrambe ho applicato un testo alternativo “pianta di origano del 2017 di pianoweb”, mantenendo però il nome del file originale. Il 19 marzo 2017 le immagini sono state rese pubbliche su questa pagina. Sono previste due ipotesi a riguardo: la prima prevede una valorizzazione dell’immagine senza scritta (seguendo la prassi per cui le immagini con watermark subiscano un trattamento diverso su Google immagini), la seconda, invece, grazie alle capacità di scansione del testo posto sulle immagini, comprenda meglio di cosa si tratti.Pianta di origano del 2017 di PianoWeb

Pianta di origano del 2017 di PianoWeb

Aggiornamento: il 28 Marzo 2017 Google immagini ha indicizzato l’immagine senza scritta.

Aggiornamento 2: oggi 25 settembre 2017 Google ha indicizzato esclusivamente la foto con testo

Aggiornamento 3: oggi 11 dicembre 2017 Google ha mantenuto l’immagine con il testo


Traffico e posizionamento di una pagina

Il traffico di una qualsiasi natura, anche se non di qualità, può aiutare il posizionamento di una pagina? Se lo sono chiesto i ragazzi di CHUISO in questo articolo, che hanno dimostrato come dopo un periodo relativamente breve il traffico abbia aiutato il posizionamento delle pagine a cui si puntava.  Per i dettagli consiglio la lettura dell’articolo e la visione del seguente video:


Esperimento sulla lunghezza dei Title

Un recentissimo esperimento di Riccardo Esposito ha in messo in luce quanto possa influire la lunghezza del title, la combinazione delle parole utilizzate e di conseguenza il contesto di riferimento. Il title iniziale era il seguente: “immagini gratis per blogger da scaricare”. Successivamente è stato ridotto a “immagini gratis da scaricare”. Questa modifica ha prodotto una crescita di ben 10 posizioni dalla quattordicesima alla quarta posizione per la keyword secca “immagini gratis”. L’articolo, adesso, è andato a competere in un contesto più ampio e generico; Google ha compreso che questo post poteva essere adatto e funzionale anche a chi non cerchi immagini specificatamente per blog. Perciò ha premiato la pagina portandola tra le primissime posizioni.


Esperimento sull’uso dei TAG (in aggiornamento)

Riccardo Esposito su MysocialWeb ha effettuato un esperimento SEO sull’uso dei TAG all’interno di WordPress. Sfruttare i bene i tag significa creare delle pagine potenzialmente idonee ad essere ben indicizzate sui motori di ricerca. Esse rappresentano, come le categorie, delle sezioni del sito che hanno un grande valore di usabilità e forniscono una buona esperienza utente se sfruttate a dovere. In questo esperimento si sono ottimizzate alcune pagine tag e messe come no-index le altre in modo da fare un lavoro progressivo e maggiormente monitorabile.

I risultati sono ancora in divenire, aspettiamo un prossimo aggiornamento per comprenderne le effettive potenzialità.

Esperimento sulla keyword density

Uno dei temi più dibattuti è sull’efficacia della keyword density e se essa sia o meno un importante fattore di ranking. Filippo Jatta prova a dimostrare quale sia la keyword density ottimale in un esperimento su jfactor. L’esperimento ha mostrato che una sostanziale diminuzione della keyword density (da 3.2% a 1,3%) non ha portato alcun calo sulle serp della pagine modificate. Anzi, ci sono stati dei buoni miglioramenti di quasi tutte le keyword.

L’esperimento dimostrerà la sua validità soltanto a lungo termine, in quanto potrebbe aver influito in questa repentina ed immediata il fattore “aggiornamento e freschezza” delle pagine modificate.


Esperimento Negative SEO

Da una recente segnalazione di Marco Ronco su Facebook è emersa una pratica di negative seo attraverso testi duplicati e siti di bassissima qualità. Benedetto Motisi, Francesco Margherita e Filippo Jatta hanno cercato di replicare le condizioni riportate dal caso esposto, fornendo le basi per la realizzazione di un piccolo ma significativo esperimento: poter penalizzare una pagina grazie all’inserimento di testi duplicati nei commenti di siti penalizzati o comunque a bassissimo trust. I risultati hanno aperto un’accesa discussione in merito, in quanto sebbene non confermino pienamente l’ipotesi, lasciano comunque aperta questa possibilità. Quindi, occhi aperti! Articolo completo: https://it.semrush.com/blog/nuova-tecnica-seo-negativa-caso-studio/

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